Lana Vergine (di pecora)

La lana: la fibra naturale che da sempre accompagna l’uomo

Indice

Panoramica sulla lana

Lana Merino, lana vergine o di concia

La lana è la fibra tessile probabilmente più conosciuta al mondo, nonché la più utilizzata nella storia dell’uomo, fin dai tempi antichi. Inizialmente veniva semplicemente strappata a fiocchi dal mantello degli animali, fino a quando i romani non introdussero le cesoie per la tosatura. Grazie a questi nuovi strumenti la qualità del prodotto migliorò molto, e ciò fece la fortuna di molti stati europei, compresa l’Italia.

La lana vergine è definita tale perché ricavata direttamente dal vello dell’animale vivo, differenziandola dagli scarti o da quella prelevata in seguito alla sua macellazione, definita di concia.

La grande diffusione di questa fibra è legata al diverso tipo di animali dai quali può essere ricavata, ognuno dei quali dà origine a prodotti con caratteristiche differenti.

La lana Merino è la lana di pecora più famosa ed è frutto di una selezione dei capi iniziata quasi 500 anni fa negli allevamenti spagnoli. Oggi il principale produttore di lana Merino è l’Australia, con i suoi allevamenti estensivi, ma anche in diversi paesi europei si continua ad avere questo tipo di produzione.

Per concludere una panoramica sugli altri animali dai quali si ricava la lana, ci sono le capre d’Angora in Turchia e Stati Uniti, la capra di cachemire in Medioriente, l’alpaca in Sud America e il cammello in Asia centrale.

Proprietà della lana

Igroscopica e isolante

La lana vergine è un prodotto rinnovabile e biodegradabile al 100%, apprezzata per le sue proprietà. La struttura della fibra di lana è composta dalla cheratina, una sostanza proteica lunga fino a 90 millimetri, di sezione circolare ricoperta di squame, che le dona la classica arricciatura.

Questo è il motivo della sua morbidezza e della traspirabilità e termoregolazione, che la rendono un buon materiale isolante. È capace di proteggere dal freddo, tanto quanto dal caldo: molti nomadi di regioni desertiche che allevano capre e cammelli utilizzano i capi realizzati in lana per resistere ai grandi sbalzi di temperatura tipici delle loro zone.

La lana ha anche buone proprietà igroscopiche, ovvero è in grado di assorbire molta umidità e asciugare il corpo, caratteristica utile per i capi sportivi, per i quali è anche utile sottolineare l’alta resistenza ai raggi UV. Quest’ultima proprietà, poco marcata nei capi sintetici, si è evoluta nel corso del tempo per difendere l’animale dai raggi del sole e gli agenti atmosferici. Assorbendo umidità, la lana è anche in grado di assorbire le molecole di sudore, evitando l’insorgere di cattivi odori sui vestiti.

La lana: attenzione alla produzione sostenibile

Il marchio Woolmark garantisce il benessere delle greggi

La lana è un prodotto sostenibile perché si forma naturalmente sul corpo degli animali, ma bisogna prestare attenzione alla provenienza degli allevamenti.

Sebbene sia una tendenza in diminuzione, ci sono ancora molti Paesi nei quali le condizioni delle pecore, ad esempio, non sono tutelate.

Alcune aziende permettono alla lana di crescere in maniera considerevole prima di tosare gli animali, il che provoca loro uno shock piuttosto forte. Altrove la tosatura viene fatta senza particolare cura e c’è il rischio che la pecora venga ferita durante il processo, tuttavia questo produce un danno notevole all’allevatore e si tratta perciò una condizione limitata.

Per essere sicuri che le greggi siano tenute secondo le norme per il benessere animale, è bene verificare la certificazione del prodotto che si va ad acquistare. Nel caso delle pecore di lana Merino, il marchio Woolmark è sinonimo di qualità e controllo.

Questo assicura che le pecore possano vivere come farebbero in natura, quindi in allevamenti estensivi e non intensivi, con una dieta biologica equilibrata e senza soprusi durante la tosatura.

Ma la produzione della materia prima è solo il primo passaggio di una filiera tessile composta da diverse lavorazioni, e la sostenibilità del prodotto finale dipende da tutte le fasi della lavorazione.

Per questo ci sono anche altri marchi, non specifici per la lana, che è bene tenere in considerazione quando si vuole acquistare un prodotto del settore tessile. Si tratta del GOTS, che certifica i prodotti realizzati con fibre biologiche e l’Oeko-tex, garanzia di una filiera tessile sostenibile.

Le possibilità di riutilizzo della lana a fine ciclo

La lana è biodegradabile e può essere riciclata come imbottitura

La lana nasce come materia prima naturale, quindi biodegradabile al 100%, al netto delle lavorazioni successive, per le quali è necessario verificare l’assenza di additivi chimici pericolosi.

È facile intuire che l’utilizzo di questo materiale favorisce la diminuzione della quantità di microplastiche nell’ecosistema, un argomento che diventa ogni giorno più critico. Buona parte delle microplastiche proviene da abbigliamento in tessuto sintetico, così la lana si presta come alternativa sostenibile, grazie al suo limitato impatto ambientale.

Si stima inoltre che gli indumenti in lana siano i più riutilizzati, per via delle sue caratteristiche naturali di resistenza agli odori e capacità di ritornare alla forma iniziale dopo essere stata usata.

La lana vergine è un prodotto che si presta bene anche al riciclo in altre forme. Ad esempio non è raro che la fibra sia usata una prima volta per realizzare capi d’abbigliamento e alla fine della loro vita questi tessuti vengano utilizzati per imbottiture di altri indumenti, materassi o cuscini.

I settori che utilizzano la lana

Abbigliamento, Arredo, Edilizia

Sul mercato è facile trovare prodotti che contengono lana solo in una percentuale, chiamati appunto misto lana. Insieme alla lana normalmente vengono mescolate altre fibre naturali come seta o cotone, ma anche materiali artificiali come poliestere o fibre acriliche. Questo permette ai capi in misto sintetico di poter sfruttare le proprietà della lana difficili da ottenere in laboratorio.

La lana vergine, più pregiata, è in genere è utilizzata nel settore tessile, come materia prima di indumenti e tessuti per l’arredamento.

Infine, un impiego che non tutti conoscono, è l’utilizzo della lana nell’edilizia, dove, grazie alle sue caratteristiche, è ideale come materiale isolante. In questo caso invece di essere filata, vengono realizzati rotoli con una densità minima di 30 kg/m2 .